Salento

Percorrendo la superstrada da Brindisi a Lecce, dopo qualche chilometro dalla centrale elettrica di Cerano il primo grosso centro marino del Basso Salento che si incontra percorrendo la litoranea è San Cataldo. Si nota un paesaggio caratterizzato da vegetazione spontanea e macchia mediterranea tipica del territorio del salento. Il mare è poco profondo e trasparente.

Nel triangolo Casalabate-San Cataldo-Surbo è compresa un’area su cui si estende per 1600 ettari il Parco naturale regionale Rauccio, Dopo San Cataldo si incontra l’oasi protetta dal WWF “Le Cesine” e poi si arriva a San Foca, conosciuta ed apprezzata per il mare e per i marinai che, vendono il pesce appena pescato ancora sulle barche. il porto ben riparato può contenere centinaia di imbarcazioni, anche di grandi dimensioni.

Spesso, da San Foca, in giornata, alcune imbarcazioni raggiungono le coste di Fanò e Merlera, le isole greche più vicine al Salento. Da qui in poi la costa diventa rocciosa ed il colore del mare assume sfumature differenti. Torre dell’Orso ha un’ampia insenatura sabbiosa racchiusa tra gli scogli. La sabbia è bianca e fine le dune sono coperte da un bosco di pini e dalla tipica macchia.

Vicinissimo troviamo l’insenatura naturale di Sant’Andrea caratterizzata dai numerosi faraglioni di roccia che si sono staccati dalla costa, questa zona è molto conosciuta in quanto in estate vengono organizzati numerosi concerti di vari artisti. I laghi Alimi, laghi costieri comunicanti con il mare si trovano vicino ad Otranto, questa splendida cittadina di mare spesso ha ottenuto le cinque vele di Legambiente, parte del suo territorio rientra nel Parco della costa di Otranto-Santa Maria di Leuca e del bosco di Tricase, ricco di pregiati beni architettonici e di specie animali e vegetali.

La piccola insenatura di Porto Badisco dalle acque cristalline è diventata famosa grazie a Virgilio: secondo il poeta  vi approdò Enea. Santa Cesarea, località conosciuta per le sue terme note per la cura di malattie della pelle e dell’apparato respiratorio. Le acque del mare che bagnano Santa Cesarea sono molto profonde. Proseguendo incontriamo Porto Miggiano con la torre che domina e il suo porticciolo. Grotta Romanelli, la si può raggiungere solo via mare e la Grotta della Zinzulusa ricca di stalattiti e stalagmiti.

Siamo arrivati a Castro qui il mare è molto profondo e anche molto pescoso, nella parte alta della cittadina si trovano i resti di un castello del 500 e di una ex cattedrale del XII secolo. A Castro marina troviamo una spiaggia ghiaiosa. Proseguendo il nostro percorso avvistiamo Il faro e il Santuario della Madonna di Leuca che indicano il punto più meridionale “finibus  terrae”, punto in cui, secondo gli antichi, finiva la terra. la costa di Santa Maria Di Leuca è carattererizzata da innumerevoli cavità e grotte naturali che si susseguono.

Giungiamo sul litorale ionico, qui si nota la costa arenosa. chilometri di distese sabbiose interrotte solo a tratti da costa rocciosa. A Torre Vado si incontrano distese di spiagge, un bel lungo mare, una torre e un porticciolo. Da Torre Mozza a Torre San Giovanni, si incontrano canali e bacini artificiali. Punto di riferimento per i naviganti è il faro posto sulla vecchia torre di guardia di Torre San Giovanni che dispone anche di un approdo per imbarcazione di piccole dimensioni, qui il mare è poco profondo è si notato d’avanti alla spiaggia rocciosa gli scogli che affiorano (le secche di Ugento).

Proseguendo per la litoranea incontriamo prima Torre suda e poco dopo Marina di Racale poi la riserva naturale di Punta Pizzo, un’ampia insenatura sabbiosa circondata da una pineta, siamo ormai nel territorio di Gallipoli, il litorale di Gallipoli e composto da basse scogliere e spiagge sabbiose. L’isola di Sant’Andrea dista dal centro storico di una delle città più frequentate del Salento, Gallipoli circa un miglio, è estesa quasi cinque ettari ed è un importante sito faunistico perché qui è solito nidificare una particolare specie di gabbiano. Proseguendo la litoranea in direzione nord incontriamo le spiagge sabbiose di Lido Conchiglie, la montagna spaccata “una roccia che ha subito un taglio per far passare la litoranea” quindi Santa Maria al Bagno e Santa Caterina, sovrastata da una collina ricca di vegetazione che degrada verso il mare, qui c’è un piccolo porticciolo e una piccola spiaggia sabbiosa.

Da Santa Caterina possiamo raggiungere a piedi attraverso una pineta la torre Dell’Alto, da qui inizia dell’area protetta di Porto selvaggio. Torre Uluzzo qui la roccia che lungo le sue pareti si notano grotte millenarie cade a strapiombo sul mare. Dopo aver superato un’area di interesse naturalistico la “Palude del Capitano” si incontrano le basse acque di Sant’Isidoro e a nuoto si può raggiungere l’isoletta al centro della baia. A pochi chilometri di distanza incontriamo Porto Cesareo con le sue due isolette “Isola dei Conigli” e “Isola Mogliuso”, la costa è sabbiosa e il mare è poco profondo. Il territorio di Torre Chianca è ricco di conche riempite da sorgenti di acqua dolce a volte profonde anche cinque metri.

Non ci resta che ammirare la splendida cinquecentesca Torre Lapillo, che ancora ben conservata sovrasta le cristalline acque della baia sottostante.

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